- - L’eleganza è un modo di essere, un modo di muoversi. Non è un brevetto depositato: cambia con le epoche, le ambizioni, le idee.
- - “Essere distinti”. Che noia! E’ un’espressione antiquata, non esiste più,
sembra di sentir parlare un burocrate di provincia: “ La signorina è molto
distinta”. Io non voglio assolutamente essere una persona distinta, ma desidero
che mi distingua, questo sì.
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Lo so che la vendetta è una cosa deplorevole e brutta, ma non vedo perché non
dovrei ripagare con la stessa moneta chi mi ha fatto un torto. Proprio quando
se n’è dimenticato, gli tolgo la sedia da sotto il sedere, a volte anche dopo
dieci anni.
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La mia Coco Chanel preferita è quella degli esordi. La ribelle, la bizzarra,
quella che una sera, prima di andare a una prima all’ opera, si tagliò i meravigliosi
capelli perché l'esplosione di uno scaldabagno glieli aveva bruciacchiati. Mi
piace la sua cattiveria delle sue battute di spirito, mi piace la sua
intelligenza. E’ a lei che penso quando creo le mie collezioni.
- Mi piace l’idea che gli altri mi trovino cattivo. Ma io mi sento un pezzo di pane.
- Sono una specie di ninfomane della moda che non raggiunge mai l’orgasmo.
- Dico sempre ciò che penso, e qualche volta anche ciò che non penso..
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La gente normale pensa che io sia matto.
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Non è il vestito che deve andarti bene; sei tu che devi andare bene al vestito.
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Ciò che la moda esprime da sola non dura: E’ lo stile che dura, se riesce a
seguire le mode sopravvivendole.
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Per me la camicia è la base di tutto. Il resto è accessorio.
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Io sono un tipo strano in stile Chanel.
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Chanel ci ha lasciato molto più che una moda, uno stile. E il modo in cui lei
celebrava lo stile non invecchia mai.
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Con tutto quello che c’è da fare, da conoscere, da leggere com'è possibile
annoiarsi? Bisogna essere proprio idioti.
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Detesto essere coinvolto in conversazioni intellettuali, mi interessa solo la
mia opinione.
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Adoro le dee perché sono state le prime donne veramente libere, che avevano
diritto a tutto. Le divinità e le muse sono femministe!
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