"Dice di seguire la moda, evidentemente fa fatica a raggiungerla".
Due anni fa, in una calda giornata di Giugno, mi capitò di vedere per la prima volta le infradito "Birkenstock" ed il mio parere non fu tra i più dolci della storia. Capitò dopo pochi giorni di vederne ancora ed ancora, una mania di scarpe da turista tedesco: un incubo firmato "made in Germany".
Per fortuna con lo scomparire dell'estate il fenomeno andò via via in via d'estinzione, ma alle porte dell'estate eccolo ritornare.
Al rivederle sono stata accolta da una sensazione di ambiguità: "non sono poi così brutte anzi, sono carine". Inevitabilmente sono finita ad analizzare il perché di questo mio cambiamento e arrivata alla conclusione che la moda ha il più grande potere:"farti amare ciò che non rientra nel tuo gusto".
Il potere del condizionamento, da essa detenuto, crea ondate di apprezzamenti non veritieri, di gusti non autentici o, per dirla semplicemente, di un popolo globalmente omologato. Io, che nelle categoria ero rientrata poche volte mi trovo a combattere con i sensi di colpa di chi ha scelto e premiato un paio di orrendi sandali tedeschi.
Ricordo che in un tema di terza media la mia professoressa diede la seguente traccia:"l'importanza che ha acquisito la moda ai giorni d'oggi e il suo condizionamento sui giovani". Un tema che mi era talmente stretto all'epoca! Quale influenza? Noi ci vestiamo tutti con le Converse perché ci piacciono, ovviamente. In realtà la storia era un po' più complicata e a distanza di 7 anni mi trovo a combattere sulla stessa traccia.
L'influenza che esercita la moda però non è solo sui giovani, anzi. Il ripetersi di stile omologato è presente ormai in tutte le fasce, sicuramente in modo maggiore nei giovani.
Qual è, quindi, l'impedimento che possiamo fare? Il salto all'ostacolo per cui non cadere nel tenebroso mondo del "tutti per uno, tutti uguale a uno"?
Le risposte potrebbe essere diverse: c'è chi tende a rifiutare qualsiasi capo dei grandi magazzini perché dettato dai canoni della moda, chi cerca di scoprire il proprio stile e portarlo con fermezza avanti. In realtà io credo che piuttosto che continuare ad analizzare il fenomeno dovremmo capire il perché ci convinciamo che le infradito Birkenstock sono per tutti, ma non riusciamo ancora a bere una birra con i tedeschi senza finire in una rissa: mocassini contro infradito. Perché abbiamo tutt'ora problemi nel confronto tra le razze se poi tutti seguiamo Rihanna, Jennifer Lopez e Adele. Perché continuiamo ad influenzare le menti per omologare lo stile ma non per rendere il mondo un posto più giusto, felice o semplicemente di cui andare fieri.
Pertanto a quella famosa domanda della mia professoressa su come influenzasse la moda i giovani mi trovo a rispondere ora che il problema non è influenzare i giovani, ma influenzarli solo per una questione economica. Se riuscissimo a mandare il messaggio che Germania, Italia o America, dovrebbe "giocare contro" solo durante le olimpiadi e mondiali, bhè, la moda avrebbe vinto e noi tutti con essa.
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