“ Quel momento in cui sei esattamente dove vorresti essere, anima e corpo, e non ti importa se il vento ti scombina i capelli, se hai messo solo un filo di mascara, se è lunedì e sei in ritardo, hai solo la voglia di essere la priorità”. Lucia Palermo
Bella, dolce e molto gentile. Così potremmo definire la blogger Lucia Palermo, talento emergente della “blogosfera”.
Amante della moda, dello stile e studentessa di psicologia, nell’intervista, che la vede protagonista, ci parla del suo “Vogue for Breakfast”, della sua idea di stile e dei suoi progetti.
- “ In realtà sono una fashion blogger atipica, perché da piccola odiavo i tacchi, non ho mai indossato quelli di mia mamma, e anche da ragazza ho sempre preferito un paio di biker boots alle decollete. Poi sono cresciuta”, si descrive così nel suo blog: una blogger atipica, alla ricerca di uno stile particolare che incarni alla perfezione la sua personalità. Sorge però spontanea la domanda:” lei crede che tutte le fashion blogger da piccole giocavano con le decollete?
Diciamo che ho scherzato su un luogo comune, secondo cui le fashion blogger fin da piccole amano la moda e giocano con i tacchi e le gonne della mamma. Io posso dire che non è così, si può amare la moda e al tempo stesso avere uno stile proprio, diverso da quello che le persone si aspettano quando ascoltano la parola “fashion blogger”.
- Battute escluse, chi è (oggi ndr ) Lucia Palermo?
Trovo sempre difficile descrivermi perché definirmi attraverso le parole è come inserirmi in una cornice, mentre io vivo costantemente fuori dagli schemi. Sono uno spirito libero, mi piace rinnovarmi di continuo, non sopporto la monotonia, la stabilità e ho un bisogno continuo di nuovi stimoli. Questo emerge tanto nei miei look, che hanno sempre un dettaglio personale, e in generale in ogni aspetto della mia vita, sono un vulcano in piena, ho tantissime passioni e cerco di destreggiarmi al meglio tra dovere e piacere per coltivarle tutte. Anche io però ho una radice che mi tiene ben salda a terra: il cuore, mi lascio guidare sempre e solo da lui.
- Cosa l’ha condotta nel compiere il passo: aprire un blog tutto suo
La passione per la moda e la voglia di mettermi in gioco. La prima è nata con me, mi appartiene e mi caratterizza fin dal primo respiro. La voglia di mettermi in gioco è qualcosa su cui invece ho dovuto lavorare molto. Sono molto timida, e in passato questo aspetto mi ha condizionata davvero tanto. Avere un blog mi ha insegnato ad espormi di più, a dire la mia, a non lasciarmi frenare dalla costante idea di sbagliare, perché, per dirla con le parole di una frase che amo molto: “più strada fai più fossi prendi, ma se resti a casa sai quanti tramonti perdi? “
- “Vogue for breakfast” è il nome scelto per il suo blog, ci motivi tale nome
Il nome del blog nasce da una mia abitudine, quella di sfogliare riviste di moda mentre faccio colazione. E’ il momento che preferisco della giornata, mi dedico a me stessa, mi rilasso e mi preparo ad affrontare tutti gli impegni della giornata. Amo pensare che i miei lettori facciano la stessa cosa con il mio blog, che lo leggano nei momenti di svago, per avere un’idea, trovare un consiglio, confrontarsi e anche per ridere di qualche mia disavventura!
- Blog che l’ha portata a numerose collaborazione: qual è la sua preferita?
Davvero non saprei sceglierne una. Ogni collaborazione ha la sua bellezza, indipendentemente dal marchio che la richiede. Mi piace l’idea che un’azienda scelga me per essere pubblicizzata, perché trova nel mio stile un’affinità di pensiero.
- Aneddoto particolare accaduto durante uno shooting per “Vogue for Breakfast”?
La location dei miei shooting è la strada, quindi accade spesso che le persone si fermino a guardare incuriosite, oppure chiedano direttamente cosa stia facendo. Ricordo che i primi tempi questa cosa mi imbarazzava parecchio, per cui appena mi sentivo osservata mi irrigidivo oppure scoppiavo a ridere, di conseguenza le mie espressioni in foto erano sempre buffe. Poi con il tempo ho iniziato ad abituarmi e ora accade sempre più raramente.
- Presente alla settimana della moda milanese, ci racconti la sua esperienza
La settimana della moda è frenesia pura, devi saper pianificare tutto nei minimi dettagli, perché i ritmi sono serrati e spesso hai pochissimo tempo per spostarti da una zona all’altra di Milano. E’ una settimana in cui non si dorme, si mangia a orari sempre diversi e si cammina tanto, però l’emozione di incontrare gli altri blogger e scoprire insieme la nuove collezioni, non si batte ( sorride soddisfatta ndr ).
- Descriva con tre aggettivi il suo stile
Femminile, camaleontico e sempre un po’ rock.
- Il suo capo preferito
Ancora una volta il chiodo in ecopelle. In generale amo i capi spalla, completano il look e lo personalizzano.
- Partenza in un luogo esotico, cosa porterebbe nella sua valigia?
Mai senza costume e fotocamera. Tutto il resto ha poca importanza per me, strano ma vero, quando viaggio i vestiti passano in secondo piano rispetto alla voglia di scoprire e conoscere il più possibile del posto in cui vado. L’abbigliamento quindi deve essere pratico, comodo e fresco. L’unico accessorio a cui non rinuncio sono gli occhiali da sole! In borsa poi non deve mancare mai un quaderno dove appuntare ogni pensiero; amo scrivere e quando qualcosa mi emoziona sento l’esigenza di mettere tutto nero su bianco, come se volessi fermare nel tempo quella sensazione e renderla tangibile.
La batteria di ricarica per il cellulare, da quando uso snapchat non posso farne a meno dato che la batteria è sempre scarica.
- Oltre a gestire il blog, studia psicologia. C’è un filo conduttore tra le due materie?
A mio parere si. L’abbigliamento è il modo in cui presentiamo noi stessi prima ancora di farlo con le parole. Penso che ci sia sempre una ragione dietro ciò che scegliamo di indossare, per quanto la moda e le tendenze del momento possano influenzarci, la decisione finale è sempre influenzata dal proprio carattere. Non credo a chi dice “io indosso la prima cosa che capita” oppure “io compro senza pensarci troppo perché un capo vale l’altro”, inconsciamente c’è sempre un meccanismo che scatta e ci spinge a comprare proprio quella maglietta e non un’altra.
- Sogni nel cassetto?
Decisamente troppi per essere contenuti in un solo cassetto, sicuramente mi piacerebbe dar vita ad una mia collezione.
- Se la moda fosse una canzone?
Non saprei dire una canzone in particolare, per il semplice fatto che se penso alla moda penso a qualcosa che non può essere definito in un unico genere. Lo stile si, sarebbe sicuramente un evergreen; la moda invece cambia di continuo, mescola musica classica e pop, periodi di rock al blues. Si adatta ai tempi, ai gusti, si lascia possedere da tutti.
- Un saluto a tutti i lettori del blog
Siete la mia forza!!!
THE END
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