" Ha l'eleganza del riccio: fuori è protetta da aculei, una vera e propria fortezza, ma ho il sospetto che dentro sia semplice e raffinata come i ricci, animaletti fintamente indolenti, risolutamente solitari e terribilmente eleganti". Muriel Barbery
Chi non ha mai sognato di diventare una ballerina? E quanti di noi hanno tentato tale strada senza alcun risultato?
Nell'idea comune che ci viene imposta fin da piccoli la ballerina è quella figura mitologica: metà donna e metà "cigno". Facilmente riconoscibile per via del suo fisico esile e per l'eleganza che nella vita la porterà sempre a distinguersi dagli altri esseri umani. Sempre nell'immaginario comune la ballerina cammina per le strade con l'aria felice: contando i passi, con il sorriso sulle labbra e canticchiando una canzone. Con il trascorrere del tempo tuttavia ognuno di noi ha avuto a che fare con una ballerina, o con una pseudo-ballerina e abbiamo potuto "ammirare" come l'idea della "danzatrice" felice sia del tutto estranea alla realtà, proprio come il sogno infantile del principe azzurro: biondo e con gli occhi celesti.
Anche i meno esperti del settore ( me compresa ndr ) sanno però che una vera ballerina la si nota nel caso estremo in cui si cade, In quel momento il professionisto va avanti senza far notare niente, non è da tutti, anzi in pochi riescono ad alzarsi ed andare avanti e la ballerina, dj e blogger Emilie Fouilloux rappresenta proprio questa categoria di donna:" capace di rialzarsi e reinventarsi d'avanti le sfide della vita".
Per la sua forza, energia e positività, l’intervista porta il titolo della canzone di Serge Gainsbourg, il suo autore preferito, : “ My lady heroine” ( La “mia" donna eroina ndr ). Vi lascio alle sue parole per capire quanto detto.
Nell'idea comune che ci viene imposta fin da piccoli la ballerina è quella figura mitologica: metà donna e metà "cigno". Facilmente riconoscibile per via del suo fisico esile e per l'eleganza che nella vita la porterà sempre a distinguersi dagli altri esseri umani. Sempre nell'immaginario comune la ballerina cammina per le strade con l'aria felice: contando i passi, con il sorriso sulle labbra e canticchiando una canzone. Con il trascorrere del tempo tuttavia ognuno di noi ha avuto a che fare con una ballerina, o con una pseudo-ballerina e abbiamo potuto "ammirare" come l'idea della "danzatrice" felice sia del tutto estranea alla realtà, proprio come il sogno infantile del principe azzurro: biondo e con gli occhi celesti.
Anche i meno esperti del settore ( me compresa ndr ) sanno però che una vera ballerina la si nota nel caso estremo in cui si cade, In quel momento il professionisto va avanti senza far notare niente, non è da tutti, anzi in pochi riescono ad alzarsi ed andare avanti e la ballerina, dj e blogger Emilie Fouilloux rappresenta proprio questa categoria di donna:" capace di rialzarsi e reinventarsi d'avanti le sfide della vita".
Per la sua forza, energia e positività, l’intervista porta il titolo della canzone di Serge Gainsbourg, il suo autore preferito, : “ My lady heroine” ( La “mia" donna eroina ndr ). Vi lascio alle sue parole per capire quanto detto.
- Emilie lei
nasce come ballerina, com’è arrivata a diventare dj e fashion designer?
Oggi ancora pochissima gente cambia lavoro e quindi
sembra strano che io abbia deciso di trovare un nuovo mestiere. La verità è che
sono sempre stata una ragazza curiosa e affascinata da numerose passioni. Ho dedicato 25 anni della mia vita al ballo, professione che ho amato veramente tanto. Tuttavia essendo anche una persona molto positiva, ho notato un cambiamento nel settore della danza che mi ha condotto all'attuale decisione quella di dedicarmi ad una nuova professione. Ho capito che
era il momento giusto per inventarsi una nuova vita ed ho colto il momento al
volo. Ho ballato talmente tanto e tante cose che so di aver fatto tutto quello
che c’era da fare, quindi la mia scelta è stata una scelta presa con
tranquillità.
- Ha iniziato la
sua carriera da ballerina professionista all’età di 17 anni, quanto le costa
oggi
essersi
allontanata dalle scene?
Mi costa davvero molto.
Era un mestiere che amavo tantissimo ed è stato quello che ho sempre
desiderato fare. Ci sono periodi in cui sogno di ballare tutte le notti. (
afferma imbarazzata ndr ) La verità è che non c’è niente che mi riempie come la
magia della scena, quindi rispondendo alla domanda: ” si mi costa”.
- In un’ intervista
lei ha affermato: “ Io non credo che ognuno debba fare una sola cosa nella
vita”. Possiamo considerarlo il suo motto?
Come ho precedentemente affermato per me non è
strano cambiare mestiere e non capisco ancora perché agli altri risulti così al
di fuori dal comune.
- Ha di recente iniziato una collaborazione con la rivista: “Marie Claire”
. La sua rubrica ha come titolo: “ Una
parigina a Milano”, lei avendo girato il mondo sa dirmi cos’è che distingue lo
stile della sua città, da quello degli altri paesi?
Non sono io ad affermare ciò, ma le persone che visitano
Parigi o che hanno vissuto lì. Credo
tuttavia che la naturalezza della Parigina affascina: chic ma naturale, senza
alcun sforzo.
- Il suo indumento preferito, senza il quale
non uscirebbe di casa?
Il mio specchio Madem Paris ( sito web MADEM Paris ) cambio la pelle dello specchio a seconda del
look che porto. Per me è davvero indispensabile.
- Persone a cui si
ispira o a cui deve un grazie.
Ce ne sono molto, cito le più importanti. Per quanto riguarda
le mie “muse ispiratrici” direi: Yves Saint Laurent e Loulou de La Falaise. Al tempo
stesso ammiro e devo ringraziare per il sostegno e l’amore che ogni giorno
ricevo il mio fidanzato e i nostri cani. La mia prima maestra di ballo: Marie
Christine Robert che ha dedicato ore della sua vita per me.
Ovviamente la mia famiglia e miei amici che amo talmente tanto da “perdere la
testa”:
- “ I dettagli
fanno la differenza”. Il suo accessorio preferito?
Non riesco a scegliere un accessorio e basta, sono del
parere che è lo stile complessivo a fare la differenza. Ultimamente però dipendo da un paio di scarpe zebrate. Sono versatili e molto comode,
le ho abbinate con qualsiasi outfit indossassi. Davvero incredibile! (
Afferma divertita ndr )
- Se il suo stile fosse una canzone quale
sarebbe?
Ecco questa è una domanda difficile. La musica è tutto
per me. Vivo nella musica e dovrei dare più di una canzone, quindi dico un nome:
Serge Gainsbourg, lo adoro.
- Un must have che
non dovrebbe mai mancare nell’armadio di una donna?
Una bella camicia bianca di seta o di cotone fino, credo
sia l’accessorio indispensabile per una donna.
- Nel celebre
libro sullo stile parigino, Inès De La Fressange scrisse: “ Non occorre essere
nate a Parigi per avere uno stile da parigina. Avere l’aria “made in Paris” è
un atteggiamento mentale”. Lei è d’accordo con questa frase?
Si, ovviamente. Devo dire che io sono d’accordo con
quanto afferma Ines De La Fressange sempre.
- Il suo sogno nel
cassetto?
Recitare. Voglio ritrovare la magia di entrare in un
personaggio come accadeva quando ballavo. Rivoglio quella magia.
- Come si
vestirebbe una parigina per una cena con amici in un locale alla moda?
Il bio look "passe partout": una bella camicia
un po’ larga con una collana e un pantalone a vita alta e un bel tacco.
- Il suo profumo preferito?
Ne ho 3 che porto da quando ho 17 anni: Annick Goutal
(L'eau d'Adrien), Creed (spring Flowers)
e Joe Malone (Lime Basile Mandarino).
- Si descriva con
3 aggettivi
Positiva, sensibile e organizzatrice.
- Come dj qual è
la sua particolarità?
Non so se ne ho una.
- La sua
definizione personale di moda
Adattare i pezzi dei designer con un proprio stile.
- Un aneddoto
divertente che le è capitato e che al solo pensiero la fa sorridere?
Ho un amico: Axel e quando andiamo in vacanza insieme, va
sempre nel mio armadio ed esce con dei look che mi fanno piangere dal ridere.
Adoro la sua simpatia e il suo modo di scherzare, lo amo. ( afferma con il
sorriso sulle labbra ndr )
Il suo brand preferito?
Celine
- Un consiglio ai
giovani d’oggi che vogliono avvicinarsi al mondo della moda.
Qualsiasi cosa voi vogliate fare metteteci amore. E’ un
elemento fondamentale e se “usato bene” può fare la differenza.
Il titolo del post non è a caso e come esso anche la citazione dal libro: "l'eleganza del riccio". Basti guardare le foto di Emilie nella sua rubrica per Marie Claire ( sito web: Marie Claire, Una parigina a Milano ndr ) , per rimanere incantanti da quell'eleganza, che tanto ammiriamo ai parigini. La semplicità che risulta frutto di chissà quale studio, il movimento elegante di una ballerina che sa spiazzare tra le note di Sergie Gainsbourg e un "passè": l'eleganza del riccio.
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