L’abito ha bisogno di un’anima , chi sfila fa vivere il vestito, che da solo non potrebbe portare il messaggio giusto” . Donatella Versace
Squilli di trombe: esattamente un'anno fa H & M lanciava la campagna di costumi da mare Private Paradise con protagonista la modella curvy Jennie Runk. Tra il celebre brand e la modella dalle “taglie forti”, una collaborazione vi era già stata esattamente un anno prima, per il lancio della collezione mare Estate 2013.
Collezione che ha riscosso molte attenzioni tra applausi e critiche. La modella che indossa una 50 durante un’intervista ha raccontato che la sua è stata una vera e propria scelta: “ La mia agenzia mi ha detto che avrei dovuto perdere peso e provare a mantenere una 40, o ingrassare per avere una taglia 46 e cominciare una carriera da modella plus size. Sapevo che il mio corpo non era fatto per essere una 40, e allora ho scelto la seconda opzione.” Ovviamente la modella sperava nel successo e dopo numerosi casting è riuscita ad avere l’intero mondo modaiolo puntato su di lei.
La bella notizia è che prima di H & M già altri brand avevano tentato il successo con modelle curvy, ma la cosa era finita lì, oggi invece numerose sono le case di alta moda che hanno deciso di creare collezioni per donne che non hanno corpi filiformi.
La modella dopo l’enorme successo ottenuto dice: “Non mi sarei mai immaginata che la campagna ricevesse cosi tanta attenzione. Non riesco a credere che ci sia tutto questo rumore intorno al mio corpo in bikini, da giovane la mia taglia mi ha fatto invidiare le ragazze magre… Alle ragazze di oggi voglio consigliare di accettarsi come sono, è possibile. Basta essere al meglio di ciò che si è”. Già da queste parole si può comprendere quella che è stata la vita di Jennie, tra alti e bassi. Ma i sogni d’inventano realtà anche per le taglie 50.
Sembra infatti che qualcuno si sia accorto che non ci sono solo donne magrissime, siamo tutti stanchi di vedere modelle indossare costumi che sopra di loro risultano bellissimi, e tu sei lì che pensi: “ Lo voglio”. Vai diretta al negozio dove hai visto quel costume e quando lo provi ti ritrovi con un morale a terra, sentendoti Peppa Pig e non Miranda Kerr. Così posi il costume e ti dirigi al primo bar a mangiare Nutella, alla faccia di quella tutt’ossa di modella che ti ha illuso. Ora le critiche come per ogni cosa sono state numerose, ma io credo che sia da apprezzare sia lei come modella, sia H & M che ha rischiato, ma per una giusta causa.
Di donne curvy, donne dalle taglie forti, ne è pieno il mondo. Stilisti siate obbiettivi, uscite dalle vostre confortevoli case, vi è un mondo completamente differente. Di donne se siete fortunati in giro potete trovarne massimo cinque che hanno taglie 38-40. Basta fare uno sport per arrivare ad una 42, solo per massa muscolare.
Ora tu, mezzo uomo che “sbavi” per una 36, hai mai provato la sensazione di trovarti vicino a una donna infelice? Sì, perché per me la taglia 36 corrisponde all’infelicità, al non poter mangiare, al dover contare pure le calorie dell’aria, al non veder mai sorridere la tua donna, perché senza cibo c’è poco da ridere. Tu mezzo uomo che critichi le donne che hanno le gambe grandi, il sedere sproporzionato, esci con una modella e poi torna a parlare del sedere di quella donna che prima hai deriso, ma che ha almeno il coraggio di essere se stessa. Che infondo ci scherza lei stessa sulle sue imperfezioni, sì perché nessuno è perfetto. E ora dimmi è più donna una 36 o una 50?
P.s: Vorrei conoscere il genio che ha etichettato le donne curvy con “donne dalle taglie forti”, per constatare che il taglio forte di cui parla è quello del suo cervello. Ha però dimenticato profondo, molto profondo.
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